mercoledì 27 novembre 2013


Dehors/Audela presents 

DOVE ERA CHE NON ERO 
 WHERE IT WAS THAT I WAS NOT

un'estensione audiovisiva a SPACE-TIME LAPSE

concept SALVATORE INSANA, ELISA TURCO LIVERI

with ELISA TURCO LIVERI

film, editing, photography SALVATORE INSANA

sound from "Gymnasium" by JACOB KIRKEGAARD (borrowed from his album 4 ROOMS, Touch 2006 ©)

video 16:9





Non ci si trova, non ci si ritrova, se non smarriti e sospesi. All'erta, pronti a scattare, il pericolo è fuori campo e non ha segnali. Andare incontro alla luce per esporsi a maggiori rischi. Inquieto tremore d'affrontare l'orizzonte restando a occhi spalancati. Presupporre o presagire l'abisso. Stato ulteriore di non aderenza al tempo presente.


Dove era che non ero di Ivan D’Alberto 

Dove era che non ero è una visione per antitesi, intrisa dalla lacerante e insanabile frattura fra natura e conoscenza. Attraverso un’atmosfera di sospensione e mistero, attesa e silenzi, ma anche sensualità, idolatria ed impalpabile, innegabile erotismo, Salvatore Insana racconta il valicamento delle “Colonne d’Ercole” da parte di una fanciulla; novella Ulisse attirata dalla Rocca attraverso un percorso iniziatico. Orchestrazione di immagini e suoni così minuziosa da risultare evanescente ed evocativa, perfetta rappresentazione della tensione della Scienza a oltrepassare i suoi limiti affidandosi a ciò che ancora non sa esprimere e riconoscere, ma di cui avverte l’esistenza e l’irresistibile richiamo. Il creato divora la conoscenza che non riesce a sollevare il velo che nasconde i principi governanti l’insondabile universo naturale. Se in superficie il lavoro di Insana offre una lettura di questo tipo un flusso apertamente anticonvenzionale e ribelle percorre il sotto-testo di Dove era che non ero, nel quale il progressivo avvicinamento alla vetta significa anche una costante liberazione sessuale e carnale della giovane donna. Ogni componente della messa in scena - la fotografia onirica, le frequenti riprese dal basso dell’impervia cima, l’accompagnamento sonoro - converge verso la realizzazione di un immaginario opprimente e angosciante, dominato da una sorta di nuraghe, reso da Insana un luogo inviolabile e ambiguo, in continuo conflitto con una realtà umana che non tollera anomalie, difformità e insofferenze. Insana riesce nell’impresa di rappresentare l’indicibile, rendendo questo lavoro un ottimo esempio per descrivere l’inafferrabile, che segna il confine tra razionalità ed esoterismo, tra sogno e realtà. Lavoro visionario per la sua estetica surrealista dove l’inspiegabile perdita di equilibrio della protagonista va letto come segno di smarrimento dell’essere umano di fronte all’immensità dell’Universo.

5-18/4/2014 - Spazio Inangolo, Penne, Pescara, a cura di Ivan D'Alberto;
14/6/2014 - Aliens, Le forme alienanti del contemporaneo, Ferrara;
30/7/2014 - Signes De Nuit festival, Babylon, Berlin
23/8/2014 - Nomadica festival, Capo d'Orlando, Messina;
5-28/9/2014 - Videoscape, Lucca, a cura di Alessandra Ioalé
7-10/10/2014 - Intermediaciones festival, Medellin, Colombia
3-9/11/2014 - Journey, Arebyte gallery, London, curated by Agnese Reginaldo;
15/11/2014 - Festival Pontino del cortometraggio, Latina
selected for Activa 2015, international sound-video-art festival, Kaos Art, Spain