venerdì 4 aprile 2014



Salvatore Insana
SPACE TIME LAPSE a cura di Ivan D’Alberto
5-18 aprile 2014
SPAZIO INANGOLO, Penne, Pescara

DOVE ERA CHE NON ERO di Ivan D’Alberto

Dove era che non ero è una visione per antitesi, intrisa dalla lacerante e insanabile frattura fra natura e conoscenza. Attraverso un’atmosfera di sospensione e mistero, attesa e silenzi, ma anche sensualità, idolatria ed impalpabile, innegabile erotismo, Salvatore Insana racconta il valicamento delle “Colonne d’Ercole” da parte di una fanciulla; novella Ulisse attirata dalla Rocca attraverso un percorso iniziatico. Orchestrazione di immagini e suoni così minuziosa da risultare evanescente ed evocativa, perfetta rappresentazione della tensione della Scienza a oltrepassare i suoi limiti affidandosi a ciò che ancora non sa esprimere e riconoscere, ma di cui avverte l’esistenza e l’irresistibile richiamo. Il creato divora la conoscenza che non riesce a sollevare il velo che nasconde i principi governanti l’insondabile universo naturale. Se in superficie il lavoro di Insana offre una lettura di questo tipo un flusso apertamente anticonvenzionale e ribelle percorre il sotto-testo di Dove era che non ero, nel quale il progressivo avvicinamento alla vetta significa anche una costante liberazione sessuale e carnale della giovane donna. Ogni componente della messa in scena - la fotografia onirica, le frequenti riprese dal basso dell’impervia cima, l’accompagnamento sonoro - converge verso la realizzazione di un immaginario opprimente e angosciante, dominato da una sorta di nuraghe, reso da Insana un luogo inviolabile e ambiguo, in continuo conflitto con una realtà umana che non tollera anomalie, difformità e insofferenze. Insana riesce nell’impresa di rappresentare l’indicibile, rendendo questo lavoro un ottimo esempio per descrivere l’inafferrabile, che segna il confine tra razionalità ed esoterismo, tra sogno e realtà. Lavoro visionario per la sua estetica surrealista dove l’inspiegabile perdita di equilibrio della protagonista va letto come segno di smarrimento dell’essere umano di fronte all’immensità dell’Universo.